Primo accenno a Elise Bisschop
La storia di Elise, avvolta nell’oblio, rinasce quel martedì 19 dicembre 2006 nella chiesa di Mailly-le-Château. Il vice-parrocco aveva invitato tutte le persone di buona volontà ad effettuare le pulizie nella chiesa per il Natale. Alla fine del lavoro, la Signora Strack gli parla allora dei suoi ricordi riguardo una sua carissima amica, Elise. Il padre di Elise aveva dipinto il bel quadro che si trova tuttora nella chiesa.
La Signora Strack parla sopratutto di una raccolta di poesie di Elise che aveva ricevuto poco dopo la sua morte, in quanto lei era una delle sue amiche. La Signora Strack insiste perché il sacerdote le legga, in quanto, come diceva, « Elise era una santa ».
Il sacerdote avrà la raccolta tra le mani dai primi giorni del 2007. Alla lettura dei testi viene colpito da due realtà: da una parte la bellezza e la ricchezza eccezionale dei semplici testi e dall’altra dalla bella prefazione scritta da un padre dominicano, Padre Jourdain Bochin. Egli era direttore del gruppo domenicano dei malati, i quali avevano ricevuto la possibilità canonica di pronunciare i voti.
Da quel prefazio risulta che Elise aveva affidato le sue poesie e i canti a Padre Jourdain qualche tempo prima della morte. In breve tempo, dopo i funerali, Padre Jourdain fece trascrivere la raccolta e la fece distribuire ai malati del gruppo. Un piccolo numero di copie fu anche donato alla parrocchia perché ne avessero un esemplare coloro i quali avevano conosciuto Elise.
Era evidente che Elise possedeva un’ anima fuori dal comune.