Apertura ufficiale della causa di beatificazione
La data era stata fissata solamente tre settimane prima, cosa che non ha lasciato molto tempo per la preparazione, tanto più che, nel frattempo, tra la decisione presa il Martedì Santo dell’apertura ufficiale e il lunedì 1° maggio, giorno di apertura del processo di beatificazione, ci sarebbe stata la partenza per il pellegrinaggio a Fatima il lunedì di Pasqua. Fu una bella corsa!
Tra i parrocchiani, gli amici e i gli abitanti del villaggio, ci fu, in una chiesa piena in cui il nostro arcivescovo Hervé GIRAUD aveva la gioia di celebrare, per la prima volta nella sua vita di vescovo, l’apertura di una causa di beatificazione.
Nella celebrazione tutte le persone incaricate della causa dovevano prestare giuramento sul segreto da osservare, e sulla serietà del lavoro da compiere:
- Monsignor Hervé Giraud, attore della causa in quanto vescovo di Sens-Auxerre
- Don Gèrard Nison, delegato episcopale nella causa
- Don Christian Lotte, promotore di giustizia
- Il Padre Joesph-Marie Vaillant, notaio
- Il Padre Dominico-Maria , postulatore
- Signor Hervé Chevrier , storico
- Signorina Raphaelle Taccone, diplomata in storia
Testo distribuito nella cassetta delle lettere degli abitanti:
Cari abitanti di Mailly-le-Chateau, ci teniamo a rassicurarvi: questo foglio non è un testo di propaganda. Ma ciò che vi annunciamo è molto semplicemente troppo importante e troppo raro per non farvelo sapere.
Lunedì 1° maggio, alle 11, il nostro arcivescovo , Monsignor Hervé Giraud, aprirà ufficialmente la causa di beatificazione di Elise Bisshop. Celebrerà la Messa durante la quale riceverà il giuramento di tutte le persone interessate allo svolgimento dell’inchiesta.
Elise Bisschop, di cui i più anziani si ricordano ancora, ha passato 33 anni della sua vita a Mailly-le-Chateau dopo aver vissuto i primi 6 anni alla fattoria San Hubert nel comune di Trucy-sur-Yonne. E’ qui, a Mailly-le-Chateu , che Elise si è prodigata e ha dato una testimonianza di amicizia nel villaggio e di fede nella parrocchia. Siccome dalla sua infanzia era malata, le sue forze erano limitate, ma la luce del suo sorriso ha illuminato molte persone del nostro villaggio.
Quando Elise è morta il 9 aprile 1964 all’ospedale di Auxerre all’età di 38 anni fu una tristezza per molti. I suoi funerali a Mailly-le-Chateau ebbero l’onore di finire sulla prima pagina del giornale parrocchiale di Chatel-Censoir con il titolo: “Una santa del nostro territorio”. Era il parroco di Mailly-le-Chateau , il Padre Marcel Girard, lui stesso amato da tutti, che parlava così.
Se la causa di beatificazione arrivasse a buon temine, Elise potrà essere proclamata “beata” , e più tardi “santa”. Cosa vuol dire? Ciò vuol dire che Elise metteva la verità e l’amore al centro della sua vita. E’ per questo che si ritrovava, liberamente, davanti alla sorgente dell’Amore, Gesù. Poi l’ha seguito fino alla fine; in un modo molto semplice, nella sua malattia sempre presente, nelle sue attività quotidiane. Perché questo accade adesso? E perché in modo simultaneo sono stati intrapresi molto opportunamente dal comune, i lavori di restauro della nostra chiesa? Che ciascuno trovi una risposta nel suo cuore. Sempre è che l’avvenimento di Elise deve essere per noi un vero orgoglio e una gioia per farci crescere in coesione e fraternità. Rinnovandovi il nostro invito per il 1° maggio siate certi di tutta la nostra stima.
I vostri Padri di Mailly