Elise e la natura
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Elise ebbe un rapporto con la natura che si può definire dagli origini cioè imbevuto della ricerca e della contemplazione del Creatore. “Dalla terra a Dio”: tale è il titolo che Elise diede a un capitolo della raccolta. Questo breve titolo esprime la sua volontà: arrivare al Creatore attraverso le cose visibili che Egli ha fatto. In questo modo Elise sta al di sopra dell’ecologia moderna perché allo stesso momento in cui la contiene, la supera.
Nel mondo della campagna dove Elise trascorse tutta la sua vita, nessun animale, fiore o paesaggio poté sfuggire dalla lettura spirituale istantanea che Elise ne faceva. Leggendo e ammirando l’espressione della Bellezza perfetta, ivi contenuta, il cuore di Elise s’allargava.
Nella poesia Il canto dell'allodola Elise spiega lo slancio spirituale a partire dalla realtà naturale:
La fiera cadenza del tuo canto
Ci stimola come un appello:
Il nostro cuore con te si slancia
E vibra, teso verso il cielo!Cantiamo per avere coraggio,
Poiché il Buon Dio è sempre la’:
Lui che sostiene l’allodola,
durante il temporale, Lui ci porterà.Se spesso la nostra anima si lascia
Prendere dalle cose materiali…
Allodola, tu giovinezza
E slancio, mostragli il cielo!”
Estratti dal Canto di allodola
Una poesia mostra magistralmente l'armonia, vedi la comunione, di Elise con la natura. Elise ha diciotto anni e l'Europa è nel tormento della guerra. Eppure, essendo nella natura, Elise ascolta questa vibrazione della terra che è percepita solo, nella sua profonda verità, da questa mitezza di cuore che, secondo la promessa del Signore, ereditera la terra.
È tutta la dolcezza di Ottobre che t’impregna
Questa sera, paese selvaggio e magnifico, dove regna
Adorno di tutti i suoi ori, l’Autunno solenne.
La terra fa silenzio e contempla il cielo…
Ai piedi di un grande vecchio “pruno”, sono seduta,
Nella sodaglia che se ne va, con la sua erba grigia,
Ondeggiando dolcemente fino ai piedi della collina…
Il cielo color malva è limpido e profondo come l’acqua.
Ma laggiù, in lontananza, scintillando nella nebbia,
Sopra il bosco scuro, si illumina una stella…
Nei ceppi dorati dimora un chiarore…
La pace della sera scende con l’oscurità.
E nel vento leggero che soffia con mistero,
Sento cantare a bassa voce l’anima della nostra terra.
Poesia Sera d’autunno
La mitezza di cuore ha permesso a Elise di non afferrare mai le proprietà delle persone. Era estremamente rispettosa degli altri e della natura. Tutto il suo desiderio era, come dice nel testo seguente, di appartenere al Creatore della sua anima e del mondo.
Tutto quello che posso fare è cercare di essere sempre più flessibile nelle mani di Dio. Sto imparando lentamente a lasciar andare molte cose o ad accettare imprevisti che in passato avrei odiato.
Il contatto sensibile con la natura era per Elise una fonte di insegnamento della vita spirituale oltre che una percezione del mistero sempre nuovo e splendido del Creatore.
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